[ Pobierz całość w formacie PDF ]
.Riuscì a prevedere la sua esatta traiettoria verso il Sole, equando la cometa fu chiaramente riconoscibile, splendente nel cielo notturno, i popolieuropei, superstiziosi e oppressi, videro in essa un segno celeste che annunciaval imminente caduta di Napoleone.Gauss riconobbe invece nel suo corso l orbita cheaveva previsto con straordinaria precisione; ma anche le masse digiune di scienzaavevano la loro parte di ragione, giacché l anno seguente Napoleone fu sconfitto edovette ritirarsi dalla Russia.Gauss fu contento; non gli dispiacque vederel imperatore sconfitto, dopo che le armate francesi avevano estorto tanto denaro a luie ai suoi compatrioti.11H.M.Edwards, Fermat s Last Theorem, Springer-Verlag, New York 1977, pagg.61-73. Il discepoloIl matematico norvegese Niels Henrik Abel giunse a Parigi nell ottobre del 1826 ecercò in tutti i modi di conoscere altri matematici (all epoca Parigi era una Mecca perquesti studi).Una delle persone che più lo colpirono fu Gustav Peter LejeuneDirichlet (1805-1859), prussiano, anch egli di passaggio a Parigi, che si mostravaattratto dal giovane norvegese, dopo averlo scambiato inizialmente per uncompatriota.Abel fu molto colpito dal fatto che Dirichlet avesse provato l UltimoTeorema di Fermat per il caso di n = 5 e ne parlò in una lettera a un amico,ricordando inoltre che la dimostrazione era stata data pure da Adrien-Marie Legendre(1752-1833), da lui descritto come un signore gentilissimo, ma molto anziano.Perl esattezza, Legendre aveva dimostrato il Teorema di Fermat per n = 5indipendentemente da Dirichlet, anche se due anni dopo di lui.Era un incidentepiuttosto consueto per Legendre: per sua disgrazia, molti dei suoi risultati nascevanogià superati da quelli di matematici più giovani.Dirichlet era discepolo e amico di Gauss.Appena pubblicata, la grande opera delsuo maestro, le Disquisitiones arithmeticae, era andata subito esaurita, e perfino certimatematici il cui lavoro era strettamente collegato a quello di Gauss non erano ingrado di procurarsene una copia.D altra parte, molti di quelli che possedevano illibro non lo capivano in tutta la sua profondità.Dirichlet ne aveva una copia e se laportava dietro nei suoi numerosi viaggi a Parigi, Roma, e in altre città del continenteeuropeo; dovunque andasse, dormiva con il libro sotto il cuscino.L opera di Gaussdivenne celebre come il libro dei sette sigilli, e Dirichlet, matematico di grandetalento, è considerato colui che li aprì tutti e sette.In effetti contribuì più di qualsiasialtro a spiegare e interpretare il libro del suo grande maestro.Oltre ad ampliare ed esplicitare le Disquisitiones e a dimostrare l Ultimo Teoremadi Fermat per il caso di n = 5, Dirichlet conseguì anche altri notevoli risultatimatematici.Di particolare interesse è quello che riguarda la progressione numericaa, a + b, a + 2b, a + 3b, a + 4b.e così via, dove a e b sono interi che non hannodivisori comuni, a parte 1 (sono cioè numeri come 2 e 3 o come 3 e 5, ma non come 2e 4, che hanno il divisore comune 2, o 6 e 9, che hanno il divisore comune 3):Dirichlet provò che questa progressione contiene infiniti numeri primi.L aspettostupefacente della sua dimostrazione stava nel fatto che l aveva ottenuta utilizzandoun ramo della matematica che all epoca sembrava essere lontanissimo dal campo cuiquesto risultato legittimamente appartiene, vale a dire la teoria dei numeri: avevafatto ricorso all analisi, un settore molto importante della matematica che comprendeil calcolo infinitesimale.L analisi si occupa di entità continue, di funzioni definite sudi un continuo numerico o sulla linea, lontanissime, almeno all apparenza, dal mondodegli interi e dei primi, vale a dire dal regno della teoria dei numeri, che è il dominiodel discreto.Sarebbe stato proprio un analogo collegamento fra rami della matematicaapparentemente diversi ad aprire la via a quella filosofia moderna che nel nostrosecolo ha risolto l enigma di Fermat.Dirichlet fu un arditissimo pioniere dell unificazione di rami della matematica apparentemente molto distanti fra di loro.E l allievo ereditò anche il posto del maestro: nel 1855, alla morte di Gauss, Dirichletlasciò la sua prestigiosa cattedra berlinese per accettare l onore di sostituirlo aGöttingen.I matematici di NapoleonePersonalmente l imperatore dei francesi non era un matematico ma amava i cultoridi questa scienza, e due di loro gli furono particolarmente vicini: Gaspard Monge(1746-1818) e Jean-Baptiste Joseph Fourier (1768-1830).Nel 1798 Napoleone licondusse entrambi con sé nella Campagna d Egitto perché l aiutassero a  civilizzarequell antichissimo paese.Fourier era nato a Auxerre in Francia il 21 marzo 1768; ma a otto anni rimaseorfano, e il vescovo della sua città lo aiutò a ottenere l ammissione alla scuolamilitare.A dodici anni era già una grande promessa e scriveva sermoni per alcunidignitari ecclesiastici di Parigi (che li facevano passare per farina del loro sacco).Nel1789 la Rivoluzione francese lo salvò dal sacerdozio obbligato; così divenneprofessore di matematica, e fervente rivoluzionario.Quando però sopraggiunse ilTerrore egli fu disgustato dalla sua brutalità e mise a frutto la propria eloquenza, cheaveva formato nel corso degli anni scrivendo sermoni su commissione, percondannarne gli eccessi.Impiegò le sue eccezionali doti oratorie anche per insegnarematematica nelle migliori scuole di Parigi.Fourier si interessava di ingegneria, matematica applicata e fisica; all ÉcolePolytechnique svolse ricerche molto approfondite in tutti questi campi e molti deisuoi lavori vennero presentati all Accademia [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]

  • zanotowane.pl
  • doc.pisz.pl
  • pdf.pisz.pl
  • swpc.opx.pl
  •